ciao!

anzichè mettere le foto su cd o addirittura stamparle, le metto su un blog che non è un vero blog, ma va bene così.

questa cosa la faccio per i miei genitori, poi per tutti i cari amici che in qualche modo mi hanno accompagnata nel viaggio, mandandomi sms e emails, poi anche per quelli che avrebbero saputo solo dopo mesi semmai fossi stata calpestata da un elefante..


allora, mettetevi della crema solare sul naso e venite con me.

viaggio


VERAMENTE pensavo di andare anche a guillin in cina, ma alla fine sono stata una settimana nelle montagne al nord del vietnam, una in laos e due giù per la costa vietnamita fino a hoi an e ritorno.

se mi chiedete se mi è piaciuto il viaggio, non grido SI! pieno di entusiasmo come lo è stato per il giappone. naturalmente ho visto TANTE cose belle, ma poi altre che mi hanno lasciata triste, arrabbiata o semplicemente senza parole.
indiscutabilmente bellissima è la gente, anche se a volte era difficile la comunicazione, quasi sempre ho incontrato quel legame delle intenzioni oneste e buone, una curiosità pura, umiltà e tanto senso dell'umorismo.

la prossima volta che torno in asia sarà in motocicletta.
i posti più belli spesso sono fuori strada.

trasporto

niente shinkansen in vietnam purtroppo ed in laos proprio NIENTE TRENI, neanche una freccia sarda : ( e me piace così tanto andare in treno..

gli unici vietnamiti veramente antipatici gli ho sempre incontrati dietro gli sportelli in stazione. fino alla fine non ho capito, perchè un turista debba essere GRATO di poter acquistare un semplice biglietto del treno. forse ricevono delle mazzette, o ero sfortunata trovando i più scorbutici. non mi sono arresa, malgrado le angherie, le resse nelle code d'attesa, i banchi di legno sovvrafollati ed i ventilatori rotti, sono rimasta fedele al treno proprio PERCHÈ sono lenti e caotici i treni.
a parte il fatto che viaggiare in autobus certamente è il modo più conveniente in assoluto, ma nello stesso tempo anche il modo più economico per suicidarsi o almeno rischiare di perdere l'udito. il sentirmi su delle montagne russe ed il fragore dei clacson sugli autobus laotiani mi sono bastati.

un modo pratico e molto fresco per raggiungere una meta è il tuktuk, sul quale volendo si carica anche la bici, affittata a 40cent al giorno.
la cosa verde sulla testa del motociclista È probabilmente una scodella, vedere gente che porta un casco vero infatti è MOLTO raro.

senza blasfemia osserviamo questo camion funebre, si noti la punta mobile del baldacchino, che viene sollevato davanti a ogni cavo dell' elettricità.
la musica che risuonava fuori dagli altoparlanti mi ricordava piuttosto un'allegra processione. a bocca apperta ho fissato la scena.
la pubblicità luminosa indica: qui siamo in laos.

cam, la mia guida a sapa. mi portò in dei posti meravigliosi,
cam on cam!

fuori la finestra

pasith, un laotiano con il quale ho tenuto contatto email dice che sono arrivate le piogge da loro, che tante persone si sono ammalate. mi fa pensare alle inondazioni in india e bangladesh, non sono in primo luogo le forze della natura che fanno soffrire la gente in quesi paesi, ma la inequità a riquardo.

a giugno non ha piovuto spesso. quasi sempre stavo nel treno. VERAMENTE bagnata fino alle ossa mi sono una volta, a sapa, mai visto tanta acqua sulle strade, ogni 2km c'era un altra cascata che impediva di passare senza farsi una doccia. cam guidava come un pesce e PER FORTUNA avevo avvolto la macchina fotografica in delle buste di plastica.

nuvole mi accompagnavano quasi ovunque, nuvole delle emissioni, nuvole di polvere, nuvole di zanzare e le belle cicciotte al cielo.

purtroppo non si vede bene qui. a volte le nuvole si specchiano nei campi di riso, il che è celestiale.

fontanella, non potabile, ma sempre buono per lavarsi a pezzi strada facendo - bere si può il latte di coco. soltanto in un albergo ho trovato l'acqua calda - e mi sono abituata talmente, che me la faccio tuttora freddo.

montagne

sapa si trova a circa 1600metri sopra il livello del mare,
anche in estate piena fa abbastanza fresco qui.

sono abitate da diversi gruppi etnici queste zone di montagna. il loro legame con la natura, la loro arte nella tessitura e nel ricamo mi hanno colpita molto.

la gente qui vive di agricultura, sopratutto il riso viene coltivato in abbondanza - malgrado il terreno irregolare. la legge socialista permette a ogni famiglia che vive qui di lavorare 5 ettari di terra.

questa casa di legno in mezzo ad un campo di mais accanto un fiume è un rifugio per camminatori, ci ho passato una notte assieme a 2australiane anziane mentre fuori svolazzavano un sacco di lucciole.

oltre il duro lavoro nei campi, le donne delle minoranze etniche producono una parte dei loro vestiti. questa donna sta lavorando nel suo orto di indaco. con queste foglie tingerà delle stoffe di canapa tessute a mano di un blu scuro scuro.

cascate

ecco una delle cascate più belle che io abbia mai visto. un paradiso in laos.

purtroppo ero ferita alla gamba, il che mi impediva di tuffarmi nelle acque cristalline.

una tartaruga di cattivo umore?

una di buon umore, con gli occhi stanchi dal meravigliarsi tanto.

e questo si vede da quasi in cima.

ho e co

innumerevoli le bandiere rosse in vietnam.
anche l'immagine di ho ci minh è omnipresente. mi sono chiesta comunque che cosa è rimasto del comunismo.

si sono appena tenute le elezioni e ovunque sono appesi manifesti di propaganda. PERCHÈ mi chiedo io, se c'è ne soltanto uno di partito nel paese.

per quanto tempo ancora veglierà il signor lenin sopra questa piazza?
i fiori comunque sono i più curati di tutta la città.

zio ho campeggia sopra dei mattoni rossi. molto bello.
a proposito, c'è un mercato ENORME di materiale da costruzione, sembra essere un buon affare.

quest' anno il vietnam festeggia 60anni dalla sua unificazione. in tutte le città lo ricordano i manifesti colorati, probabilmente un concorso di grafica, purtroppo non ho saputo se ha vinto qualcuno.

strade

se cammini per le strade di hanoi sei subito in mezzo alla vita vietnamita - nel vero senso della parola, se non fai attenzione puoi finire con un piede anche in una ciotola di zuppa. ovunque si cucina, si mangia, si lava, si discute etc etc.

camminare per le strade può anche essere VERAMENTE pericoloso, non soltanto per il rischio di soffocare o collisione per il traffico ipercaotico. bisogna anche far attenzione di non beccarsi una racchetta da badminton in testa.

sulle strade puoi comprare di tutto.
ti serve un pesce ornamentale? o preferisci uno squalo neonato?

in attesa degli acquirenti cuce borse da spesa, l' elettricità infatti si trova anche sulle strade.

c'è ogni tipo di servizio. farsi tagliare i capelli mentre si aspetta l'autobus? che efficenza!

bisogna avere un sonno benedetto o essere MOLTO stanchi per dormire accanto il parcheggio del mercato centrale a vientiane. questa venditrice di cestini per la cottura del riso laotiano ce la fa. chapeau!

traffico

hanoi è grande, e quando stai lì ti sembra ancora PIÙ grande, come quando osservi un formicaio da vicino.
ci sono dei viali larghilarghi sui quali formicolano persone, bici, moto, ciclos, macchine, taxis, camion, ambulanze etc, etc, la varietà dei mezzi e ENORME.
ci stanno delle stradine strettestrette che lasciano passare altrettanto traffico (tranne i mezzi grandi ovviamente) soltanto un pò più lentamente ed ancor più caoticamente.

a volte non credevo ai miei occhi, osservando bici e moto che portavano in giro di tutto. ho visto sfrecciare intere famiglie su una moto col nonno in testa (anche 6persone!), una porta di casa, poi tre maialoni adulti in dei cesti tubolari sul portapacchi di un' altra ed un fascio d' erba che sembrava il cibo per tre elefanti su una bici.

taxibarca sul mekong.

incredibile la forza di queste donne graziose, di mattina i cesti sono PIENI di frutta, verdura o prodotti tessili.

spesso giravo in bici. che ci sarà dentro quella busta verde?

gente

in laos regna un ritmo diverso, uno arriva là e percepisce una serenità contagiosa, tutti sembrano così ALLEGRI senza modo di farli scomporre.

in vietnam colpisce la solerzia delle persone, già alle 5 del mattino c'è un via vai sulle strade. sopratutto le donne stanno sempre facendo qualcosa, tranne le anziane ovviamente. a hoi an potevo assistere per un giorno al lavoro di un calzolaio 17enne nella sua piccola bottega puzzolente. mi ha colpito molto vedere la creazione di scarpe molto belle con così poco apparato di tensili e materiali. fino 20 paia al giorno!

il vietnam è il regno del kitsch, un giorno anch'io mi sposo in rosso.

praticamente ogni laotiano almeno per un anno si fa monaco. alcuni abitano durante tutto il periodo scolastico presso l'area di un tempio, trascorrendo la vita severa da monaco.

a volte mi sono chiesta: che sarei, se fossi nata QUI?
o tu?

piante

foglie di loto nel giardino la bellissima pagoda della litteratura a hanoi.

maracuja(appena pappata), una delle delizie tra i TANTI frutti, mmmmh!

il riso viene cultivato con l'aiuto di bufali asiatici. un lavoro durissimo, specialmente qui nelle montagne per il terreno ripido e pieno di sassi. in più per il clima freddo qui c'è soltanto UNA raccolta l' anno.

il peperoncino è un' elemento importante nel ricco giardino delle erbe dei laotiani.

bambini

i monaci più piccoli hanno appena 12 anni. abitano sull'area del loro tempio, frequentando la scuola da un'altra parte. spesso non possono tornare nelle loro famiglie per un sacco di tempo.

anche lui è un piccolo monaco, qui stiamo in vietnam, vicino hué.
fico il taglio dei capelli!

nel vietnam del 17. secolo dei missionari francesi hanno introdotto l'alfabeto latino. i 6 (!) suoni di questa lingua complessa sono rappresentati da diacritica.

in laos invece, i bambini imparano questo alfabeto:

ma con il mio stupido capello da sole, i miei occhiali e la mia borsa. ha 9 anni, parla lao (lingua materna), thai (lingua della televisione), francese (lingua di tanti turisti) e inglese (la impara a scuola e dai turisti)

piccoli pastori in vietnam, questi bambini di una minoranza etnica parlano la loro madrelingua (che appartiene ad un' altra famiglia di lingue), vietnamita (lingua scolastica), francese ed inglese (lingua dei turisti). non fluentemente, ma comunque, si vede che qui l'oralità ha tuttora un' importanza molto più significativa che da noi.